venerdì 29 aprile 2011

Niente carcere per i clandestini



La Corte di Giustizia boccia l'Italia:

 il reato di clandestinità viola le norme europee. 

L'opposizione: un colpo ai nostri demagoghi.

Servizio di Cristiana Palazzoni e Elisabetta Margonari




Travaglio 2008: il reato di clandestinità non esiste


                                                                   aprile 2011 : Travaglio aveva ragione



 No alla legge del 2009 voluta dalla Lega Nord.

 Da oggi i clandestini saranno scarcerati.

 Soddisfatta la "Caritas" e la "Comunità di Sant'Egidio"

 insieme al PD.

Rosy Bindi. "Sull'immigrazione le figuracce del governo italiano non finiscono mai - dice la presidente dei democratici -. La Corte di Giustizia europea mette a nudo le violazioni dei diritti umani, l'approssimazione e i ritardi di norme approvate solo per fare propaganda, dimostrando un'efficacia che alla prova dei fatti pari a zero. Del resto, cosa aspettarsi da un governo prigioniero delle parole d'ordine della Lega e incapace di affrontare con serietà e giustizia il fenomeno globale e inedito dell'immigrazione".


Pier Ferdinando Casini: "A questo punto aspetto solo che Berlusconi ci spieghi che i giudici europei sono comunisti". Entrando nel merito della sentenza, Casini sottolinea che "è stato bocciato il reato di immigrazione clandestina, come noi chiaramente avevamo detto. Il governo, essendo in stato confusionale, fa provvedimenti per compiacere, demagogia che puntualmente non riesce a trovare verifica" perché le norme "vengono bocciate nelle varie sedi". Questo, conclude Casini, "è indicativo di come si sta procedendo. Così non si può andare avanti".
Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, considera un "sollievo" il "no" della Corte Ue alla reclusione per i clandestini prevista della legge italiana. La conferma di "quanto fossero a suo tempo fondate le obiezioni da parte dell'opposizione alla normativa del governo imposta dalla Lega". Un pronunciamento che "deve far riflettere chi, anche in queste ore, affronta un tema così importante per il nostro futuro come l'integrazione in termini esclusivamente elettorali e demagocici".


Per Benedetto Della Vedova, capogruppo di Fli alla Camera, la bocciatura "non è, come molti vorranno fare apparire, una sentenza buonista. A essere stata bocciata è una norma demagogica e inefficiente, che aggrava l'arretrato giudiziario e il sovraffollamento carcerario, senza migliorare e al contrario intralciando le procedure di espulsione e rimpatrio degli immigrati irregolari".



Legge Bossi-Fini è il modo in cui comunemente viene indicata la legge della Repubblica italiana 30 luglio 2002, n. 189, varata dalParlamento italiano nel corso della XIV Legislatura, di modifica del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, ovvero il decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286. La legge prende il nome dal leader di Alleanza NazionaleGianfranco Fini, e da quello della Lega NordUmberto Bossi, primi firmatari della legge, che nel governo Berlusconi II ricoprivano, rispettivamente, le cariche di vicepresidente del Consiglio dei ministri e di ministro per le Riforme istituzionali e la Devoluzione, per regolamentare le politiche sull'immigrazione e sostituisce ed integra la precedente modifica, la cosiddetta legge Turco-Napolitano, ovvero la legge 6 marzo 1998, n. 40, confluita poi nel predetto Testo Unico.
Essa prevede che l'espulsione, emessa in via amministrativa dal Prefetto della Provincia dove viene rintracciato lo straniero clandestino, sia immediatamente eseguita con l'accompagnamento alla frontiera da parte della forza pubblica. Gli immigrati clandestini, privi di validi documenti di identità, vengono portati in centri di permanenza temporanea, istituiti dalla legge Turco-Napolitano, al fine di essere identificati.
Come Amnesty International ha evidenziato nel Rapporto Annuale 2006[1], nonostante l'Italia aderisca alla Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati, la legge Bossi-Fini (che ha emendato la precedente normativa sull’immigrazione) non è considerabile una legge specifica e completa sul diritto di asilo, in quanto si limita a modificare taluni aspetti della Legge Martelli (legge 28 febbraio 1990, n. 39, conversione del d.l. 30 dicembre 1989, n. 416, recante Norme urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari e di regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi presenti nel territorio dello Stato), ancora oggi il testo base nel merito. L'istituzione dei centri di identificazione per la detenzione dei richiedenti asilo e di una procedura veloce per la determinazione del diritto di asilo per i richiedenti detenuti, "genera preoccupazione" per
  • l’accesso alle procedure di asilo, per la detenzione dei richiedenti asilo in violazione degli standard previsti dalla normativa internazionale e per la violazione del principio del non-refoulement (non respingimento) che vieta di rimpatriare o espellere forzatamente i richiedenti asilo verso Paesi in cui potrebbero essere a rischio di gravi abusi dei diritti umani;
  • la possibilità che molte delle migliaia di migranti e richiedenti asilo giunti in Italia via mare, principalmente dalla Libia, siano stati respinti verso Paesi in cui erano a rischio di violazioni dei diritti umani (tra gennaio e ottobre 2005 almeno 1425 persone sono state trasferite inLibia).
  • tribunali di GenovaTorinoBolognaAncona (sezione distaccata di Jesi), GoriziaTriesteMilanoTerni e Verona avevano sollevato una questione sulla legittimità costituzionale della norma chiedendo un giudizio di legittimità costituzionale in merito alla pena della reclusione da 1 a 4 anni prevista per gli stranieri che non rispettano i decreti di espulsione e rimangono illegalmente sul territorio italiano.
    La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 22/2007[2], ha sancito che il rapporto reato-pena previsto nella legge Bossi-Fini non viola il canone della ragionevolezza e ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità sollevate.                          Fonte : wikipedia.org/wiki/Legge_Bossi-Fini 






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