mercoledì 20 aprile 2011

Concutelli è libero


Torna libero Concutelli, leader di Ordine Nuovo


    di Giulia Zanotti
    È tornato il libertà Pierluigi Concutelli. Il leader dell'organizzazione terrorista di stampo neofascista Ordine Nuovo era agli arresti domiciliari dal marzo 2009 dopo essere stato colpito da un'ischemia celebrale ed da sabato scorso le sue gravi condizioni di salute gli hanno permesso di ottenere la totale libertà.
    Concutelli ha oggi sessantasette anni, la metà dei quali trascorsi in carcere. Venne infatti arrestato nel 1976 per l'omicidio del sostituto procuratore Vittorio Occorsio, ritenuto responsabile della fine di Ordine Nuovo, e condannato a tre ergastoli. Nella sua casa romana, inoltre, venne trovato un vero e proprio arsenale.
    Di altri reati si macchierà in carcere, a Novara, dove strangolò due terroristi di estrema destra implicati nelle inchieste sulle stragi di Bologna e di Brescia e che per Concutelli erano dei delatori.
    Ora la sua scarcerazione riapre ferite mai del tutto chiuse. «Sono incredulo e amareggiato» è il commento di Vittorio Occorsio, nipote del giudice, di cui porta lo stesso nome.
    Mentre Concutelli andrà a vivere ad Ostia, in una casa sul mare. Assistito dagli amici, primo tra tutti Emanuele Macchi, capo del gruppo di estrema destra Mrp (Movimento rivoluzionari popolare)ed accusato di diversi attentati contri i "simboli del potere" nella Roma degli anni Settanta. (Nuovasocietà)

    L
    'ex terrorista nero Pierluigi Concutelli torna libero. La sospensione della pena gli è stata riconosciuta per le gravi condizioni di salute, ha quindi lasciato gli arresti domiciliari. Stando a quanto riferisce nel suo blog il saggista Ugo Tassinari, Concutelli è stato trasferito dagli amici che lo assisteranno in una casetta sul mare, sul litorale di Ostia. "Io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte ". Non usa mezzi termini Vittorio Occorsio, nipote del magistrato assassinato nel 1976 dal commando neofascista, di cui faceva parte l'ex leader di Ordine Nuovo. Mentre il padre, Eugenio Occorsio cerca di addolcire i toni della polemica. "E' un momento di profonda amarezza e grande dolore. Però non vorrei che prevalessero dichiarazioni estemporanee, come quella, improvvida e inopportuna, di mio figlio, che ha parlato di pena di morte. Di pena di morte non è il caso di parlare perchè è estranea alla civiltà democratica". Così il figlio del giudice ha commentato la notizia, anche se c'è rabbia per il mancato pentimento del terrorista. "Siamo di fronte a un uomo - prosegue Eugenio Occorsio - che ha scontato oltre 30 anni di carcere, una pena enorme. In tutti questi anni, però, come famiglia abbiamo aspettato invano una parola di pentimento e di scuse". 
    LA CONDANNA - Concutelli fu condannato per il delitto del sostituto procuratoreVittorio Occorsio e, successivamente negli anni 80, ad altri due ergastoli per aver sgozzato due neofascisti Ermanno Buzzi e Carmine Palladino da lui considerati delatori. Dopo oltre 32 anni di detenzione, ottenne il regime di semilibertà, che gli fu revocato quando, nell’estate del 2008, fu fermato in auto per un controllo dalla polizia penitenziaria mentre si accingeva a rientrare nel carcere di Rebibbia. Gli agenti lo sorpresero con dell’hashish in tasca, 4.000 euro e un coltello a serramanico lasciato sul cruscotto. Questa vicenda costò a Concutelli la perdita del beneficio e il rientro in carcere. A dicembre dello stesso anno, però, a seguito di un attacco ischemico e del ricovero in ospedale, l’ex comandante di 'Ordine Nuovò ottenne la detenzione domiciliare su decisione del tribunale di sorveglianza. Per la detenzione dello stupefacente, Concutelli è stato prosciolto dal gup Maria Agrimi perchè il quantitativo era di poco conto ed era destinato a un uso personale per motivi di salute. L’ex terrorista, infatti, aveva sostenuto che la droga gli serviva per combattere la pressione alta. Per la detenzione del coltello, che gli sarebbe servito per tagliare le cinture di sicurezza qualora fosse stato colto in auto da un improvviso attacco ischemico, è stato invece rinviato a giudizio. Quanto ai soldi, Concutelli si giustificò dicendo che erano destinati al pagamento dell’ultima rata per l’acquisto di un’auto.  (Libero news)

    °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°



    CHIAMIAMO LE COSE CON IL LORO NOME                       




    Sarà impopolare, ma per come la vedo io mettere in libertà un detenuto che sta male non c'entra niente con l'efferatezza dei delitti che ha commesso.
    Se è vero che le condizioni fisiche di Pierluigi Concutelli non sono più compatibili con il carcere -il che equivale a dire che la sua permanenza in cella metterebbe a rischio la sua sopravvivenza- farlo uscire significa semplicemente applicare l'elementare principio per cui in Italia non è in vigore la pena di morte.
    Questo, evidentemente, non ha niente a che vedere con il fatto che i suoi delitti siano stati -come in effetti sono stati- terrificanti, né con la circostanza che se ne sia o non se ne sia pentito, né con la sofferenza delle vittime e dei loro parenti -dei quali, peraltro, comprendo umanamente la rabbia-, e neppure con il fatto che sia stato un terrorista nero.
    Si tratta semplicemente di una questione di logica: dire che Concutelli non dovrebbe uscire dal carcere pur essendo gravemente malato significa affermare che per certi crimini si vorrebbe la pena capitale; cosa che del resto ha fatto Vittorio Occorsio, nipote del giudice ucciso dal terrorista, esprimendo un'opinione che in quanto tale reputo legittima, pur non condividendola.
    Invece di girare intorno al punto, allora, confrontiamoci sull'argomento vero: c'è chi ritiene che in determinate condizioni sarebbe opportuno ripristinare le esecuzioni capitali? Perché è di questo, con ogni evidenza, che stiamo parlando.
    Io ritengo che la pena di morte sia incompatibile con lo stato di diritto, qualcun altro -quelli che vorrebbero vedere Concutelli crepare in carcere, per esempio- no: discutiamone, se è necessario, perché per come la vedo io non c'è niente di cui non si possa parlare.
    Però, per piacere, non nascondiamoci dietro le parole, e chiamiamo le cose col loro nome.



    Fonte : METILPARABEN


    " la sanno a memoria questa legge di Dio ma scordano sempre il perdono" (Fabrizio De Andrè)




    Nessun commento:

    Posta un commento