27 aprile 2011: cinque condannati a morte sono stati graziati in Sierra Leone in occasione del 50esimo anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna.
I cinque (quattro uomini e una donna) fanno parte dei complessivi
96 prigionieri che le autorità di Freetown hanno deciso di graziare.
A questo punto i prigionieri del braccio della morte restano nove
(otto uomini e una donna), sulla base di quanto dichiarato da un funzionario delle prigioni.
In un discorso trasmesso in tutto il Paese, il presidente Ernest Koroma
ha esaltato i progressi compiuti dalla Sierra Leone dopo che, nel 2002,
è finita la decennale guerra civile che ha provocato decine di migliaia
di morti e mutilati.
“Abbiamo combattuto una guerra ma abbiamo raggiunto
una pace che il mondo ci invidia.
Abbiamo avuto esperienze di leadership non elette,
tuttavia siamo oggi un esempio luminoso di Paese che sta consolidando
la propria democrazia”, ha detto Koroma.
Le cerimonie hanno visto la presenza dei Presidenti di Mali,
Guinea, Guinea Equatoriale, Liberia e Senegal,
oltre a delegazioni di alto livello dell’Unione Europea, Sud Africa,
Israele, Gran Bretagna e Cina, rende noto il Ministero degli Esteri.
Le ultime esecuzioni praticate in Sierra Leone risalgono al 1998,
quando 24 militari furono giustiziati in relazione al tentato
colpo di stato dell’anno precedente.
La Costituzione del 1991 consente la pena di morte per omicidio,
rapina aggravata,
tradimento e ammutinamento. |
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