venerdì 29 aprile 2011

Daily newsletter sulla pena di morte nel mondo

Il presidente della Sierra Leone Ernest Koroma



Il presidente della Sierra Leone Ernest Koroma
SIERRA LEONE: GRAZIATI CINQUE CONDANNATI A MORTE

27 aprile 2011: cinque condannati a morte sono stati graziati in Sierra Leone in occasione del 50esimo anniversario dell’indipendenza dalla Gran Bretagna.
I cinque (quattro uomini e una donna) fanno parte dei complessivi 
96 prigionieri che le autorità di Freetown hanno deciso di graziare.
A questo punto i prigionieri del braccio della morte restano nove 
(otto uomini e una donna), sulla base di quanto dichiarato da un funzionario delle prigioni.
In un discorso trasmesso in tutto il Paese, il presidente Ernest Koroma
 ha esaltato i progressi compiuti dalla Sierra Leone dopo che, nel 2002, 
è finita la decennale guerra civile che ha provocato decine di migliaia
 di morti e mutilati.
“Abbiamo combattuto una guerra ma abbiamo raggiunto 
una pace che il mondo ci invidia.
 Abbiamo avuto esperienze di leadership non elette, 
tuttavia siamo oggi un esempio luminoso di Paese che sta consolidando
 la propria democrazia”, ha detto Koroma.
Le cerimonie hanno visto la presenza dei Presidenti di Mali, 
Guinea, Guinea Equatoriale, Liberia e Senegal, 
oltre a delegazioni di alto livello dell’Unione Europea, Sud Africa,
 Israele, Gran Bretagna e Cina, rende noto il Ministero degli Esteri.
Le ultime esecuzioni praticate in Sierra Leone risalgono al 1998,
 quando 24 militari furono giustiziati in relazione al tentato
 colpo di stato dell’anno precedente.
La Costituzione del 1991 consente la pena di morte per omicidio,
 rapina aggravata,
 tradimento e ammutinamento.

EMIRATI: CONDANNA A MORTE CONFERMATA
27 aprile 2011: la Corte Suprema degli Emirati Arabi Uniti ha confermato la condanna a morte di un uomo riconosciuto colpevole di stupro.
L’uomo – reo confesso - avrebbe offerto un giro in macchina ad una donna, il 5 gennaio 2010 nei pressi del confine con l’Oman, per poi violentarla e abbandonarla nel deserto.
Non sono note le generalità dello stupratore né quelle della vittima.
L’imputato era stato condannato in primo grado dal Tribunale
 Penale di Fujairah, che il 9 maggio 2010 lo aveva riconosciuto
 colpevole di sequestro e stupro.
Negli Emirati Arabi Uniti sono reati capitali: 
omicidio,
 stupro, 
tradimento, 
rapina aggravata,
 apostasia, 
adulterio, 
spaccio e, dal 1995, traffico di droga.

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