mercoledì 27 aprile 2011

Daily newsletter sulla pena di morte nel mondo


Daily newsletter sulla pena di morte nel mondo
 Pubblicato in
 
In questo numero:27 aprile 2011, anno 10, n. 78
 
  • IRAN: IMPICCATO PER TRAFFICO DI DROGA
  • VIETNAM: NIGERIANO CONDANNATO A MORTE PER TRAFFICO DI EROINA
  • MALESIA: CONDANNA PER OMICIDIO
 
 
IRAN: IMPICCATO PER TRAFFICO DI DROGA
22 aprile 2011: un uomo è stato impiccato in carcere in Iran per traffico di droga. L’esecuzione di "A. Gol-Mohammadi" – riporta l’agenzia di stampa ufficiale IRNA – ha avuto luogo la mattina presto nella città di kermanshah, nella regione occidentale del Paese. L’uomo era stato riconosciuto colpevole del traffico di 170 kg di oppio, 63 kg di eroina e 87 kg di hashish.
La legge iraniana prevede la pena di morte per il possesso di più di 30 grammi di eroina o di 5 chili di oppio. Secondo le stesse autorità
che però non forniscono statistiche ufficiali, molte esecuzioni in Iran 
sono relative a reati di droga, ma è opinione di osservatori sui diritti umani 
che molti di quelli giustiziati per reati comuni, in particolare per droga, 
possano essere in realtà oppositori politici.
 

VIETNAM: NIGERIANO CONDANNATO A MORTE PER TRAFFICO DI EROINA
21 aprile 2011: un cittadino nigeriano è stato condannato a morte in Vietnam per traffico di droga.
Si tratta del 33enne Nnaji David Ete, riconosciuto colpevole da un tribunale di Città Ho Chi Minh di aver introdotto, nel corso di alcuni anni, 11 kg di eroina nel Paese con destinazione finale la Cina. Nello stesso processo, sua moglie e altri tre nigeriani sono stati riconosciuti come membri dell’organizzazione dedita al narcotraffico. La donna è stata condannata all’ergastolo, mentre gli altri tre nigeriani sono stati condannati a pene detentive fino a 20 anni.
 

MALESIA: CONDANNA PER OMICIDIO
21 aprile 2011: un uomo è stato condannato a morte in Malesia per omicidio. Originario di Kodiang, nello Stato del Kedah, il 33enne Zulkifli Sakun Ahmad Edin Chun è stato condannato dal giudice Zakiah Kassim dell’Alta Corte, che lo ha riconosciuto colpevole dell’uccisione del vicino di casa Saad Ahmad, 40 anni, avvenuta il 20 febbraio 2008 a Kodiang.
In base al racconto di un testimone, l’imputato avrebbe colpito la vittima al capo con un parang (una specie di machete), provocandone la morte per emorragia.
 

 
 


Fonte: www.nessunotocchicaino.it

Nessun commento:

Posta un commento