giovedì 21 aprile 2011

Carceri, sarà una pasqua di passione


Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, fa il punto di quanto accaduto nelle ultime settimane nelle carceri italiane.
“ Ancora una volta la polizia penitenziaria ha rischiato di pagare un salatissimo dazio alla macchina del fango. La morte suicida del giovane Marco Saturno , nel carcere di Bari, ha fatto riemergere, e non solo nella stampa, quei pregiudizi, evidentemente mai sopiti,   nei confronti dei poliziotti penitenziari considerati spietati aguzzini  invece che ultimi baluardi a difesa della dignità e della vita umana nelle degradate galere italiane. A riprova di ciò il salvataggio operato dai poliziotti in servizio nel carcere di Parma che, venerdì scorso, hanno salvato da morte certa un detenuto sottoposto al 41-bis che aveva tentato il suicidio. Un detenuto che solo pochi giorni prima, in due distinte occasioni, aveva aggredito e ferito un medico, il Vice Comandante, il Direttore e sei agenti penitenziari. Solo in questo mese di Aprile – ricorda Sarno – la polizia penitenziaria ha salvato la vita ad altri sei detenuti ad Avellino, Venezia, Frosinone, Viterbo, Bari, Vicenza che avevano tentato di evadere dalle proprie vite. Di contro, nello stesso periodo,  la polizia penitenziaria annovera tra le sue fila ben 18 agenti aggrediti e feriti da detenuti ( 82 dall’inizio del 2011) con prognosi superiori ai sette giorniMa di questo nei rendiconti giornalistici non c’è traccia
L’analisi della UIL PA Penitenziari non lascia adito a dubbi sulla reale situazione carceraria italiana,
“ Il numero di detenuti ristretti continua ad essere incompatibile con la ricettività possibile della strutture penitenziarie ( 67.800 detenuti a fronte di circa 43mila posti disponibili). . Tra qualche settimana, infatti,  le direzioni degli istituti penitenziari non saranno più in grado di far fronte al pagamento delle spese fisse (acqua, luce, gas, telefono), non potranno più garantire l’acquisto di carburante per i mezzi di trasporto (servizio traduzioni) e dovranno fare miracoli per garantire il vitto giornaliero (colazione, pranzo e cena) con una quota procapite di circa 3,40 € per ciascun detenuto
Redazione
Fonte: ArticoloTre

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