martedì 26 aprile 2011

Carcere e cure riabilitative : il caso di Manuel Eliantonio


Precedentemente Maria aveva chiesto ,  ai sensi della legge 241/90 e D.P.R. 282/06, copia della cartella sanitaria di Manuel al Direttore Mazzeo , redatta in carcere prima della scomparsa del giovane figlio .Non era quindi un documento coperto da segreto istruttorio. Infatti, in risposta il Mazzeo chiedeva , in conformità alla normativa segnalata,  le motivazioni della  detta rischiesta. Puntualmente Maria riproponeva stessa istanza  completandola del "pretesto" addotto  dal Mazzeo. Ma in seconda battuta  , a distanza di 30 giorni, il  diniego veniva reiterato  per altre ragioni.Le stesse si riferivano a preclusioni legate alla sua  segretezza perchè oggetto delle  indagini in corso.
Mazzeo è diretto a far dedurre sulla cartella che  Manuel fosse un tossicodipendente?
Solo per questo motivo , al momento non ne trovo altri, i Medici potranno giustificare la forzata assunzione del coktail micidiale dei  sei psicofarmaci da far ingerire contemporaneamente a Manuel . Che aveva un dito della mano rotto  (vedi ematoma foto) ed anche il setto nasale (dalle radiografie del  10/07/2008 ) . Non aveva nemmeno, con quel dolore,  la possibilità di opporsi agli aguzzini .
Osservate questa prescrizione di SEI psicofarmaci .
TALOFEN:    10 gtt.ore08:00+20gtt ore16:00+40gtt.ore20:00.
RIVOTRIL:   40 gtt.ore16:00+60gtt.ore20:00
LORAZEPAN:60 gtt.ore 20:00
VALDORM:30 mg.1compressa ore 20:00
NOZINAN:100mg.1compressa ore 20:00
SEREUPIN: 1/2 compressa ore 08:00
Tranne uno gli altri sono tutti sconsigliati a chi soffre di  disfunzioni epatiche. E Manuel  come è  notorio aveva  contratto l'epatite C.
Soprattutto evidenzio  l'uso di Nozinam che rientra nella famiglia dei neurolettici  vedi  link, di cui  non mi azzardo a insegnarvi nulla ma solo ad evidenziarvi alcuni aspetti comprensibilissimi :  
I neurolettici, detti anche farmaci antipsicotici tranquillanti maggiori o neuroplegici sono tra gli psicofarmaci quelli più pesanti per l'organismo e, quelli più discussi nella pratica psichiatrica.
Il termine neurolettico significa: "farmaco con forte azione sedativa sul sistema nervoso". La terapia sedativa non ha alcuna logica terapeutica se non quella del controllo dei sintomi; infatti, i neurolettici sono tipicamente usati in psichiatria (è raro che un medico di base li prescriva) per controllare e contenere le persone che vengono definite "schizofreniche", "psicotiche", "maniaco depressive", "paranoiche", etc.
Gli psichiatri dichiarano che i neurolettici possono sopprimere numerosi sintomi: confusione, deliri, allucinazioni, eccitabilità, ansia estrema, aggressività. Che queste sostanze abbiano degli effetti, è certo; che questi siano favorevoli alla persona che li assume è tutt'altro discorso. Certamente, con dosaggi opportuni, sedano qualsiasi individuo (anche se alcune persone risultano "resistenti", ovvero non rispondono al trattamento), si sappia, però, che non "curano" nulla, ma inibiscono la persona. La presenza di sintomi sensibili all'azione dei neurolettici non può essere elemento decisivo per condizionare la scelta di iniziare un trattamento. Tale affermazione segnala l'estrema cautela con la quale vanno prescritti e assunti tali farmaci.
Oggi gli psichiatri sanno bene che i neurolettici sono pericolosi per la salute, ma dicono che, nonostante i danni, possono evitare l'uso di camicie di forza e altre "vecchie terapie". In un certo senso una sorta di male minore.
Per questo riteniamo vada assolutamente rispettata la scelta dell'individuo e dunque anche quella di usare questi farmaci, purché si tratti di un uso consapevole e informato sui rischi. ( Manuel non li voleva)
I neurolettici hanno enormi effetti collaterali.
La persona che assume neurolettici spesso si sente stordita, fa fatica a connettere e ad associare le idee fra loro, si sente staccata dalla realtà come se tutto fosse ovattato. Gli antipsicotici possono anche incidere sul comportamento causando cambiamenti repentini di umore, periodi di calma alternati a periodi di iperattività, inusuali modi di parlare, incluso il "parlare senza mira" o a voce molto alta. Questi comportamenti vengono sovente etichettati come "disordine mentale ricorrente" e vengono usati come giustificazione per ricorrere ad un ulteriore uso di neurolettici, ma in realtà sono causati dai farmaci stessi. ( Manuel a sua volta veniva curato per altre infinite forme di malattia psichiatrica quali quelle indotte?)
Effetti collaterali rispetto agli organi
                                     FEGATO 
  • Epatite colestatica, per ostruzione delle vie biliari.
  • Ittero (0,1 %), cioè cute ed occhi gialli.

Le complicanze che possono portare alla morte sono: insufficienza renale acuta, insufficienza polmonare con embolie, polmonite, infarto del cuore acuto, sepsi (= infezione generalizzata) e coma.
La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, in un suo rapporto, consiglia che l'assunzione di neurolettici non sia protratta per periodi superiori ad alcune settimane. In tutti i casi, non avrebbero alcun senso i trattamenti a tempo indeterminato; di fatto i neurolettici vengono spesso somministrati per anni e anni col risultato di cronicizzare gli effetti indesiderati, a volte in maniera irreversibile


PRENDENDO A CASO SOLO ALTRO FARMACO dei segnalati

04.5 Interazioni -

L'associazione con altri psicofarmaci richiede speciale cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi e indesiderati effetti da interazione.

Tenuto conto delle loro proprietà fondamentali, le fenotiazine possono variamente interferire con numerosi gruppi di farmaci.
CIRCOLO VIZIOSO CHE AVREBBE PROVOCATO LA MORTE DI  MANUEL ? Era entrato in carcere con disturbi di semplice ansia.  Manuel  in seguito manifestava disturbi diversi sotto gli effetti dei farmaci .Quindi le sue reazioni erano state indotte fittiziamente  dagli stessi medicinali .Non era una malattia vera e propria  .Così  da un farmaco se ne tiravano fuori sei  per curare manifestazioni delle più disparate. Un viaggio verso  la guarigione di   personalità non appartenenti a Manuel ,Quello vero. Diventato aggressivo , ma non era Lui. In questo modo  gli sciacalli fermavano senza curare i suoi istinti con lo  Nozinan .Nel frattempo però altri farmaci ingeriti contemporanemente facevano a cazzotti tra loro .Non si arrestavano le reazioni .Forzennatamente Manuel reagiva lostesso tra una assunzione e l'altra .Ed allora allo Nozinan si associava altra terapia inibitrice .Questa volta non si trattava di medicine ma  di botte  calci e pugni .  Non si capisce come il Mazzeo potesse asserire  in Rai che il giovane era  un soggetto tranquillo se per quattro volte a settimana era sogetto all' isolamento ( lettera di Manuel) 
Ed inoltre  come potete notare dalla prescizione( sono solo psicofarmaci)  nessun farmaco era volto alla prevenzione delle complicazioni epatiche, prevedibilissime tralaltro.Curavano per uccidere inconsapevolmente?. Ma  quanti altri sono già morti così? 

Ottima esposizione dei fatti.Ho letto di molte morti nelle carceri causate da arresto cardio circolatorio.Ho il forte sospetto che abbiano somministrato gli stessi farmaci.In 4 mesi il CUORE di Manuel,i POLMONI,il FEGATO,lo STOMACO, si sono esauriti non potevano più funzionare DISTRUTTI non son riusciti ad ucciderlo con le BOTTE lo hanno avvelenato giorno per giorno.Se fosse riuscito ad uscire in quelle condizioni sarebbe stato irrecuperabile.Al colloquio di maggio gli avevo promesso il mio fegato ridendo e sapeva che avrei dato la mia vita per i miei figli era motivato e voleva guarire,migliorare,avevamo parlato tanto della sua salute e della mia per il futuro della piccola lui non doveva trascurarsi conosceva l'elenco dei cibi che affaticavano il fegato,l'epatite gli fu diagnosticata in Maggio 2007 non si può distruggere il fegato e tutti gli organi vitali in così poco tempo,in un solo anno + 6 mesi calcolando il periodo di riscontro nelle analisi.Si muore in due anni con l'epatite C ?

parere "tecnico"

sono educatore di comunità psichiatrica da 12 anni, ho quindi una discreta conoscenza di psicofarmaci, non tanto da "dottore" quanto da persona che sta in "trincea": posso garantire che i farmaci dati a Manuel, per il tipo, il dosaggio (70 gocce di talofen, 100 di rivotril!!!) sarebbero in grado di stroncare una mandria di bisonti. A una persona con disturbi genericamente di natura psichiatrica, abituata ai farmaci, in un momento di crisi acuta gli si dà meno della metà di quello che hanno dato a Manuel
Fonte:fai notizia


25 aprile 2011

 "In carcere queste terapie sono considerate normali.

 Si ha paura di opporsi per timore del RAPPORTO e delle conseguenze nefaste che ne conseguono.

All'inizio tentavo di sputare il RISPENDAL ma l'infermiere stava lì ad osservarmi finché non l'avevo deglutito.
Sapevo che era un antipsicotico per pazzi furiosi e schizofrenici.

Non sono e non sono mai stata né l'uno né l'altra cosa.

Vedevo la mia concellina dormire per la maggior parte del tempo, era afasica, abulica....non volevo diventare così.

Alla prima visita, una sola settimana dopo la carcerazione, i miei avevano notato i miei movimenti a scatto, il muovere continuamente le gambe, l'incapacità di concentrazione ed io ho segnalato le strane fuoriuscite di liquido dai capezzoli.

Mia madre mi ha inviato il testo della legge sanitaria sul consenso informato del paziente e la conseguente possibilità di rifiuto delle terapie; mi sono appellata agli articoli letti ed il Rispendal è sparito dalla mia terapia.

 Nel Grand Hotel Mille Righe ogni manifestazione emotiva , il pianto, il riso, le proteste, vengono diagnosticate alla stregua di disturbi psichiatrici e come tali vengono trattati...secondo me là dentro non vogliono rogne di nessun genere, tutti tranquilli, rassegnati, silenziosi ed ubbidienti.

 Alla prossima.                                                                                                                                           Amanda                                                                                               
                           




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