22/04/2011 12:39 | |
Un detenuto marocchino nei giorni scorsi ha tentato di colpire un albanese con un punteruolo rudimentale durante l'ora d'aria nel carcere di Savona. L'intervento tempestivo di un agente della penitenziaria, che è stato raggiunto da un pugno in faccia, ha evitato il peggio. L'episodio viene denunciato in una nota dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), che sottolinea, tra l'altro, come la situazione sarebbe potuta degenerare dato che in quel momento nel cortile erano presenti detenuti di entrambe le nazionalità. "Cos'altro dovrà accadere o dovrà subire il nostro personale perché ci si decida ad intervenire concretamente sulle criticità di Savona, un carcere inadeguato soprattutto dal punto di vista strutturale?" chiede il segretario generale del Sappe Donato Capece, che sottolinea la carenza di polizia penitenziaria in organico (-12 agenti rispetto al previsto) ed il pesante sovraffollamento (80 i detenuti, dei quali il 55% circa gli stranieri, rispetto ai 36 posti letto regolamentari). "Quello di Savona - conclude il sindacalista - è probabilmente il peggiore carcere dal punto di vista strutturale nel Paese. Ed è grave che tutti i candidati sindaco della città non abbiano messo tra le priorità di intervento quello di costruire un nuovo carcere". |
Fonte: Primocanale
Savona. Episodio di violenza al carcere Sant’Agostino di Savona. “Qualche giorno fa è accaduto un episodio molto grave – spiega Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE – “Durante l’ora d’aria, un detenuto marocchino ha tentato di colpire un ristretto albanese con un rudimentale punteruolo ma solo il pronto intervento dell’Agente di servizio, colpito al viso da un pugno, ha evitato pericolosissime conseguenze che neppure vogliamo immaginare, visto che in quel momento il cortile dell’aria era pieno di detenuti di entrambe le nazionalità. Si è rischiato davvero molto”.
“Nonostante tutto, dunque, il collega intervenuto è riuscito ad evitare più gravi e pericolose conseguenze, anche se è rimasto ferito ed a lui va naturalmente la nostra vicinanza e solidarietà. Cos’altro dovrà accadere o dovrà subire il nostro Personale di Polizia Penitenziaria perché ci si decida ad intervenire concretamente sulle criticità di Savona, un carcere inadeguato soprattutto dal punto di vista strutturale? La carenza di personale di Polizia Penitenziaria a Savona? 12 Agenti in meno negli organici, carenza che ci auguriamo possa essere almeno parzialmente colmata con i neo Agenti attualmente nelle Scuole del Corpo che stanno frequentando i corsi di formazione, il pesante sovraffollamento (erano circa 80 i detenuti presenti al Sant?Agostino il 31 marzo scorso, dei quali il 55% circa gli stranieri, rispetto ai 36 posti letto regolamentari) con le conseguenti ripercussioni negative sulla dignità stessa di chi deve scontare una pena in celle affollate oltre ogni limite in un carcere indecente e soprattutto di chi in quelle sezioni deve lavorare rappresentando lo Stato, come i nostri Agenti”.
Capece torna a denunciare le condizioni del carcere di Savona ed attacca le Istituzioni sull’impossibilità di realizzare un nuovo carcere in città: “Quello di Savona è probabilmente il peggiore carcere dal punto di vista strutturale nel Paese. Non è infatti accettabile avere un carcere vergognoso come il Sant’Agostino, indegno per i poliziotti penitenziari che ci lavorano e per chi vi sconta una pena (qualcuno addirittura in celle senza finestre!). Uno Stato civile deve togliere la libertà a chi è giudicato colpevole, ma non può togliere la dignità delle persone. E non può e non deve mettere in condizioni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di lavorare perennemente in emergenza e sotto organico, facendo letteralmente salti mortali ogni giorno per garantire ordine e sicurezza, come ha dimostrato la rissa tra detenuti dell?altro giorno. Ed è grave che tutti i candidati sindaco a Savona non abbiano messo tra le priorità di intervento cittadina quello di costruire un nuovo carcere per la città. La politica non può e non deve sottrarsi ad urgenti ed irrinunciabili responsabilità”.
Fonte I.V.G.
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