CAGLIARI – Dopo quattro anni dalla morte di un detenuto nel carcere di Sassari, Marco Erittu, di 40 anni, trovato privo di vita nella sua cella, la Direzione distrettuale antimafia ha ipotizzato che non si sia tolto la vita ma sia stato ucciso
. Da qui la riapertura delle indagini e fra le storie emerse spuntano tre sequestri di persona mai chiariti ed il timore manifestato dall'uomo, in carcere per droga, di essere eliminato perche' sapeva troppo su alcune persone scomparse.
L'inchiesta e' coperta dal massimo riserbo – ha scritto il quotidiano La Nuova Sardegna – ma sarebbe emerso che Erittu mentre era in carcere abbia scritto una lettera alla Procura per manifestare preoccupazioni sulla propria vita essendo a conoscenza di elementi sulla scomparsa di Giuseppe Sechi, muratore di Ossi sparito nel nulla il 22 marzo 1994 a Sorso, e di cui si interesso' anche la trasmissione ''Chi l'ha visto?''. Un lembo dell'orecchio di Sechi (come accerto' successivamente l'analisi del Dna) venne inviato, per sollecitare il riscatto, alla famiglia del farmacista Paolo Ruiu, di Orune, rapito il 22 ottobre 1993 e mai tornato a casa. Mentre un altro sequestrato, Vincenzo Marras, di Ozieri, venne rapito il 23 maggio 1994 ma riusci' a fuggire ai banditi: nella grotta dove era stato rinchiuso vennero trovate tracce del dna del farmacista Paolo Ruiu. Storie che si intersecano e sulle quali ora la magistratura vuol fare luce anche dopo i nuovi elementi sulla morte di Erittu il cui suicidio non convince: il medico legale parlo' di ''impiccagione incompleta'', in bocca aveva anche vari lembi di coperta tagliati a pezzi. .
17 aprile 2011 | 19:59
Fonte: BLITZ quotidiano
Fonte: BLITZ quotidiano
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