martedì 3 maggio 2011

"Belve" - di Alfredo Sole



Belve

Avanti e indietro nella gabbia
con gli occhi spenti da una
vita al chiuso.
Avanti e indietro ad aspettare
il pasto.
Avanti e indietro ad aspettare
la sera
Avanti e indietro ed è già
mattino.
Rumori di passi attirano l’attenzione
uomini e donne attraversano il
tragitto a guardar dentro le
gabbie.
Qualcuno pensa: “Poverini, star chiusi
da chissà quanto”.
Qualcun’altro, invece, sorride pensando,
che “e il giusto posto, son pericolosi”.
Raramente qualcuno si ferma,
e timidamente alla gabbia
si avvicina. Con un sorriso intimidito
volge la parola all’animale: “Come
stai?”
Ecco che la feroce belva con
passo felpato e insicuro si avvicina
annusando l’aria. Guarda negli occhi
il temerario e risponde sorridendo:
“Bene, per un ergastolano che non ha
più speranza di riveder la vita”.
Alfredo Sole 


                                                                                                                                     Fonte :Le Urla dal silenzio

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