mercoledì 4 maggio 2011

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IRAN: TRE IMPICCATI PER TRAFFICO DI DROGA

Impiccagioni in Iran3 maggio 2011: tre uomini sono stati impiccati in Iran dopo essere stati riconosciuti colpevoli di traffico di droga, in due casi distinti, riportano fonti 
della magistratura.
I primi due sono stati giustiziati 
il 3 maggio a Sari, nel nord dell’Iran.
Lo rende noto il sito della magistratura provinciale, 
citando il capo dei magistrati, Asadollah Jafari, 
secondo cui i due erano stati accusati di 
“acquisto e vendita di narcotici”.
 Non sono noti i nomi dei due uomini.
Il 29 aprile un uomo è stato impiccato in pubblico a Mahshahr,
 nel sud-ovest dell’Iran.
La notizia è stata riportata dal sito web della magistratura 
provinciale del Khuzestan, che identifica il giustiziato
 come "A. M.", che era stato riconosciuto colpevole del traffico 
di 2407 gr di crack.
La pena di morte è prevista per
 omicidio, rapina a mano armata, 
stupro, blasfemia, apostasia, 
cospirazione contro il Governo, 
adulterio, prostituzione, omosessualità, 
reati legati alla droga.
La legge iraniana prevede la pena di morte per il possesso 
di più di 30 grammi di eroina o di 5 chili di oppio.
 



ARABIA SAUDITA: DUE GIUSTIZIATI PER OMICIDIO

Una decapitazione in Arabia Saudita3 maggio 2011: due uomini sono stati giustiziati in Arabia Saudita in questi ultimi giorni, entrambi per omicidio.
Il 2 maggio un uomo è stato decapitato 
e crocifisso nella città di Hael, nel Nord del Paese.
 Lo rende noto il Ministero degli Esteri di Riad, 
che identifica il giustiziato come
 Bejad bin Salem bin Nkhaylan al-Shumari, cittadino saudita,
 riconosciuto colpevole dell’omicidio del connazionale
 Mohammed bin Merdas bin Saeed al-Shumari,
 cui avrebbe sottratto soldi.
Il 1° maggio un uomo è stato decapitato per l’omicidio del padre.
 Lo rende noto il Ministero degli Esteri saudita, che identifica 
il giustiziato come Hassan bin Ali bin Hassan al-Abandi,
 messo a morte nella Provincia Orientale.
Hassan avrebbe dato fuoco all’abitazione dei genitori 
“nel tentativo di uccidere sua madre, a seguito di un litigio 
tra i due genitori”, è scritto nel comunicato del Ministero.
 

 
 

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