VENDOLA INCONTRA I PARENTI Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola,
ha incontrato questa sera nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari
i parenti di Carlo Saturno, il giovane di 22 anni di Manduria trovato impiccato
una settimana fa nella sua cella nel carcere di Bari e morto oggi in ospedale.
«Ho ascoltato i dubbi dei familiari su come sia andata la vicenda -
ha raccontato all'Ansa dopo l'incontro - e ho raccolto una richiesta corale
che sia fatta piena luce sugli ultimi giorni di vita e sulle ultime ore del giovane».
«Ho detto loro che devono avere fiducia nella giustizia - ha aggiunto -
che è in corso un accertamento fatto con vigore dalle autorità competenti
e che bisogna avere la pazienza di attendere l'esame autoptico».
A prescindere dall'accertamento in corso, però,
Vendola sottolinea che «anche l'ipotesi del suicidio
avanza come un grido d'accusa nei confronti di un sistema penitenziario
che si mostra disastrosamente incapace di rispettare il precetto costituzionale
della umanità della pena e del reinserimento del detenuto».
Siamo di fronte, ha aggiunto, «a galere sovraffollate in cui ogni giorno
si consumano indicibili sequenze di autlesionismo e violenza,
vengono battuti tutti i record storici di fenomeni di suicidio
e anche gli agenti di polizia penitenziaria vivono
e lavorano in condizioni di insopportabile stress».
«Penso che le istituzioni debbano essere vicine a chiunque chieda verità
e giustizia con atteggiamenti di responsabilità - ha proseguito -
noi non possiamo che affidarci al corso della giustizia e vigilare perchè nessun dettaglio venga oscurato».
ha incontrato questa sera nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari
i parenti di Carlo Saturno, il giovane di 22 anni di Manduria trovato impiccato
una settimana fa nella sua cella nel carcere di Bari e morto oggi in ospedale.
«Ho ascoltato i dubbi dei familiari su come sia andata la vicenda -
ha raccontato all'Ansa dopo l'incontro - e ho raccolto una richiesta corale
che sia fatta piena luce sugli ultimi giorni di vita e sulle ultime ore del giovane».
«Ho detto loro che devono avere fiducia nella giustizia - ha aggiunto -
che è in corso un accertamento fatto con vigore dalle autorità competenti
e che bisogna avere la pazienza di attendere l'esame autoptico».
A prescindere dall'accertamento in corso, però,
Vendola sottolinea che «anche l'ipotesi del suicidio
avanza come un grido d'accusa nei confronti di un sistema penitenziario
che si mostra disastrosamente incapace di rispettare il precetto costituzionale
della umanità della pena e del reinserimento del detenuto».
Siamo di fronte, ha aggiunto, «a galere sovraffollate in cui ogni giorno
si consumano indicibili sequenze di autlesionismo e violenza,
vengono battuti tutti i record storici di fenomeni di suicidio
e anche gli agenti di polizia penitenziaria vivono
e lavorano in condizioni di insopportabile stress».
«Penso che le istituzioni debbano essere vicine a chiunque chieda verità
e giustizia con atteggiamenti di responsabilità - ha proseguito -
noi non possiamo che affidarci al corso della giustizia e vigilare perchè nessun dettaglio venga oscurato».
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