mercoledì 4 maggio 2011

La Parrocchia degli orrori


3 maggio 2011

FIRENZE – Don Lelio Cantini non andrà in carcere per pedofilia ma, secondo i pm fiorentini, le violenze delle quali è accusato ci sono state, eccome. I giudici hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta perché sono sopraggiunti i termini della prescrizione.
Tuttavia, nella richiesta di archiviazione,  il pm Paolo Canessa ha scritto che le violenze sessuali del prete fiorentino don Lelio Cantini su giovani fra i 10 e i 17 anni ”ci sono state” e sono state ”abusi sessuali gravi”.
Il pm ha anche attribuito alle autorità religiose ”una lunga inerzia”, nonostante le denunce, e ha parlato di ”principio di riscontro” al racconto di un uomo: disse di aver subito ”abusi sessuali da parte di alcuni sacerdoti”, tra cui il vescovo ausiliare di Firenze.
“Ha trovato un principio di riscontro l’episodio riferito spontaneamente al pm da un uomo che disse di essere stato vittima, nel 1996, di abusi sessuali da parte di alcuni sacerdoti in una parrocchia della costa livornese, tra cui diceva di aver riconosciuto il vescovo ausiliare di Firenze Claudio Maniago”, ha scritto Canessa.                  Fonte: Blitz quotidiano


Abusi in parrocchia, inchiesta a Firenze
Procedimento penale nei confronti dell'ex sacerdote per verificare le notizie su presunte violenze avvenute anni fa

 La chiesa Regina della Pace alla periferia di Firenze (Ansa)
La chiesa Regina della Pace alla periferia di Firenze (Ansa)
FIRENZE - Abusi sessuali pluriaggravati e continuati su minori: con questa ipotesi di reato la procura di Firenze ha aperto un procedimento penale nei confronti di Lelio Cantini, 84 anni, ex sacerdote fiorentino della parrocchia 'Regina della Pace', alla periferia di Firenze, accusato da alcuni fedeli di violenze sessuali, psicologiche e azioni di plagio che sarebbero avvenute anni fa.

VERIFICA - Il capo della procura fiorentina, Ubaldo Nannucci, sottolineando che ancora «nessuna delle presunte vittime si è rivolta all'autorità giudiziaria», ha spiegato che l'inchiesta innanzitutto intende appurare «se è vero ciò che ha riportato la stampa sull'argomento» e «verificare, eventualmente, a quale epoca risalgono i fatti, anche perché l'unico dato, per adesso, è la rimozione del sacerdote dalla parrocchia, avvenuta nel 2005».

ABUSI - Secondo le presunte vittime, che a partire dal gennaio del 2004 hanno denunciato l'accaduto scrivendo alla curia fiorentina e al Papa, il sacerdote, dal 1975 e per anni, avrebbe abusato di ragazze dai 12 ai 17 anni, si sarebbe fatto consegnare denaro e beni e avrebbe plagiato ragazzi da indirizzare al seminario per creare un potere alternativo a quello ufficiale.

PROCESSO - Nel settembre del 2005 il sacerdote è stato destinato ad altra parrocchia e successivamente è stato allontanato dalla diocesi al termine del «processo penale amministrativo» che, sentita la Congregazione della Fede, ha deciso, tra l'altro, che il religioso non confessasse, non celebrasse la messa in pubblico e non assumesse incarichi ecclesiali per cinque anni.  10 aprile 2007



Fonte:Corriere della Sera.it



10 anni di abusi

Tra il 1975 ed il 1985 l'ex parroco avrebbe assicurato alle giovani vittime che tramite quei rituali - tra cui rapporti completi consistenti in fellatiodeglutizione del liquido seminale[1] - «si sarebbe realizzata la più piena comunione eucaristica», proibendogli ovviamente di riferire di tali pratiche all'esterno della parrocchia.
 Pena, la dannazione e l'allontanamento.
 Una delle ragazze abusate, all'epoca dei fatti dodicenne, ha dichiarato che Lelio Cantini la rassicurava dicendole che lei «era la prescelta come la Madonna, che aveva avuto Gesù a dodici anni». 
Tali frasi sarebbero servite a plagiarla, impedendole di parlare, ma non le avrebbero impedito l'insorgere di veri e propri conati di vomito al solo pensiero dell'accaduto[2]
Altri plagi sarebbero avvenuti per scopi diversi, come per esempio quello di creare un potere alternativo a quello ufficiale (secondo Cantini, corrotto), indirizzando con il ricatto i ragazzini al seminario: «Quelli lassù ti hanno scelto per fare il sacerdote e se non accetti ti caccio dalla parrocchia per sempre». 
Per plagiare le giovani menti, l'ex parroco si sarebbe avvalso della collaborazione di colei che veniva chiamata «la Veggente», per anni perpetua della parrocchia[3].

[modifica]Prime denunce presentate agli organi ecclesiastici

Le vittime, che hanno subito le molestie negli anni a partire dal 1975 fino a buona parte degli anni ottanta, hanno trovato il coraggio di scrivere quanto subito solo nel gennaio 2004, con il sacerdote ormai ultraottantenne. La lettera è stata indirizzata dapprima alla curia di Firenze e solo in seguito, dopo due anni di attesa, al Papa. All'epoca dei presunti fatti, l'età dei ragazzi e delle ragazze oscillava tra i 10 e i 17 anni[4].
A seguito di tali denunce, don Lelio Cantini viene rimosso dal suo incarico nella parrocchia Regina della pace nel settembre 2005, con motivazione ufficiale: «problemi di salute» e viene trasferito a 30 km circa, nella parrocchia di Mucciano, nel Mugello, dall'arcivescovo Ennio Antonelli[5].
Lo stesso cardinale Antonelli in una sua lettera pubblica[6], dichiara di aver agito in tal modo in quanto il reato era caduto in prescrizione anche per il diritto canonico. In seguito, anche dopo i ripensamenti del cardinale, dovuti alle evidenze cui è stato messo di fronte, la Congregazione per la Dottrina della Fede, in deroga alla prescrizione, avvia lo stesso il processo penale ecclesiastico.
Per la chiesa cattolica la questione si chiude il 17 gennaio 2007, quando rende noti, sempre tramite il cardinale Antonelli i provvedimenti adottati contro l'ottantaquattrenne sacerdote nella condanna a conclusione del processo canonico: «il priore non potrà né confessare, né celebrare messa in pubblico, né assumere incarichi ecclesiastici, e per un anno dovrà fare un'offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna»[2].

[modifica]Indagini e verifiche

Attualmente nessuna delle presunte vittime ha sporto denuncia alle autorità competenti, preferendo rivolgersi prima alle gerarchie religiose, ma a seguito dell'epilogo annunciato dal cardinale Antonelli, hanno ritenuto non soddisfacenti i provvedimenti inflitti e quindi stanno organizzando un'azione penale nei confronti dell'ex parroco. Don Lelio Cantini, dal canto suo, ha preferito non rilasciare nessuna dichiarazione in merito.
In una lettera firmata da diciotto delle presunte vittime, inviata il 7 giugno 2007 all'arcivescovo Ennio Antonelli e, per conoscenza, anche allaCongregazione per la dottrina della fede, le vittime chiesero risposte soddisfacenti immediate, annunciando che se non fossero giunte entro un mese avrebbero richiesto il diretto intervento della Congregazione, alto organismo della Santa Sede.[7].
Il 13 ottobre 2008 l'ex "prete" è stato ritenuto colpevole dei delitti sessuali di cui era accusato da parte della Congregazione per la dottrina della fede, e per intervento del Pontefice è stato dimesso dallo stato clericale. [8]
Fonte: Wikipedia



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