venerdì 1 aprile 2011


Carceri: da Strasburgo un aiuto ai detenuti italianiPDF
giovedì 31 marzo 2011
cella.jpgLa Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), di stanza a Strasburgo, ha chiesto chiarimenti al governo italiano in merito alla situazione in cui versano le carceri. La richiesta non è partita spontaneamente da Strasburgo, ma è stata la diretta conseguenza di numerose denunceche alcuni detenuti italiani hanno ufficialmente sporto alla Corte europea.
 I ricorsi sono 26 e sono stati presentati tra l’agosto del 2009 e l’ottobre del 2010 da detenuti delle carceri diCosenza, Salerno, Palmi, Matera e Saluzzo; a questi se ne aggiungono altri 45, provenienti dagli istituti penitenziari di Piacenza e Busto Arsizio, che descrivono un certo degrado della situazione carceraria.
Celle troppo piccole, di soli 3 metri quadri circa, senza adeguata ventilazione e illuminazione, in cui i detenuti sono costretti a trascorrere anche 18 ore di fila in un’unica giornata. Di conseguenza, da Strasburgo, la Corte europea chiede informazioni sulle condizioni di detenzione nei vari istituti italiani, sul numero di detenuti di ogni istituto, sulla capienza massima e sul numero di ore di aria previste per ogni istituto.
Non è la prima volta che una denuncia in merito alla delicata situazione delle carceri viene trattata dall’organo giudiziario internazionale; un altro caso risale al luglio del 2009, quando lo stato italiano fu ritenuto responsabile della morte di un detenuto, costretto per 2 mesi a stare in una cella di meno di 3 metri quadrati.
I Radicali, dal canto loro, affermano che “la richiesta di chiarimenti da parte della Corte Europea per i diritti dell'Uomo al nostro Paese, a seguito dei ricorsi presentati dai detenuti di alcuni istituti di pena italiani, rappresenta un primo risultato utile a sollevare l'attenzione internazionale sullo stato di illegalità delle nostre carceri".
MAURIZIO MARTONE
 Agenzia Radicale

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