domenica 10 aprile 2011

“Fare sesso in carcere è un diritto”

9 aprile 2011
I detenuti di una prigione svizzera chiedono di poter fare l’amore  all’interno della struttura penitenziaria.
Bernard Rappaz è diventato famoso in Svizzera e anche all’estero per i suoi scioperi della fame, che hanno messo a rischio la sua vita. Il coltivatore elvetico di marijuana è così diventato un simbolo delle lotte per i diritti dei detenuti, ed insieme ai suoi compagni di cella ha ora lanciato una nuova battaglia. Se uno può scioperare dalla fame per scelta,l’astensione al sesso, alle carezze e all’intimità con chi si vuole bene è invece coatta. Ecco perché il 58enne vallesano, insieme ad altri 29 prigionieri, hanno chiesto una stanza coniugale per poter incontrare le propriecompagne.
PETIZIONE PER FAR L’AMORE – Il documento chiede alle autorità del carcere e ai responsabili cantonali di tenere in considerazione la vita affettiva dei detenuti, che non può essere repressa in modo totale come pena accessoria alla prigione. La petizione, che ha raccolto le firme di una minoranza dei detenuti di Crêtelongue, è stata inviata a Esther Waeber-Kalbermatten, Consigliera di Stato del Canton Vallese per il partito socialista. La rappresentante del governo cantonale ne ha preso conoscenza, anche se non si èspressa sulla richiesta dei detenuti. “E’ in corso una verifica sulle prigioni cantonali, e una relazione finale sarà pubblicata a settembre”. E’ quindi probabile che anche questo problema sia integrato all’interno dell’analisi sulla condizione delle carceri vallesani. In precedenza una petizione di Rappaz sulla qualità del cibo del carcere aveva già portato ad un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti. Nella nuova lettera i prigionieri firmatari dichiarano di soffrire inutilmente di deserto affettivo che vivono dietro le sbarre. Nel post scriptum, citano come possibile modello si stabilimento penitenziario altri carceri svizzeri dove i detenuti possono accoppiarsi con le compagne durante le ore di visita. Tutte le strutture penitenziarie ad alta sicurezza sono dotate di luoghi dove chi è dietro le sbarre può passare ore di svago e di intimità. La prova, secondo Rappaz, “che fare l’amore in prigione abbassa le tensioni, diminuisce il numero di evasioni ed evita i casi di violenza sessuale che spesso capitano in carcere”.
RISPOSTA FREDDA – “Parleremo di questa nuova petizione il 22 aprile, anche se non è direttamente di nostra competenza”, ha rimarcato la presidente della commissione di giustizia del parlamento vallesano. La presidente ha rimarcato come la decisioni spetti al dipartimento cantonale responsabile. “Io comunque non comprendo questa rivendicazione, a Crêtelongue si infliggono misure di pena. In questo senso, chi vi si ritrova dentro e mostra buona condotta ha diritto a facilitazioni come l’uscita dal carcere che può permettere ciò che chiedono i carcerati nella loro petizione”. “Sono lì in una struttura detentiva, non in vacanza”, ha concluso l’esponenteliberal radicale. Il direttore del servizio penitenziario vallesano non ha invece voluto prendere posizione.
Giornalettismo.com

1 commento:

  1. chiedetelo a lex diretore comparone giuseppe se si puo' fare sesso con detenute lui la fatto e a vuto una condanna di anni e mezzo...

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