venerdì 5 agosto 2011

Carcere Marassi, tentato suicidio e aggressioni: “Inferno penitenziario”


Genova. “L’ondata di violenza che sta attraversando il carcere genovese di Marassi va indagata immediatamente, perché oramai il fenomeno sta assumendo dimensioni molto più che preoccuanti. A questo punto l’Amministrazione Penitenziaria non può più restare inerme e ha il dovere di mettere in piedi una efficace strategia di contrasto”. Così il segretario generale della Uilpa Penitenziari, Eugenio Sarno, commenta quanto accaduto nel penitenziario genovese nelle ultime 24 ore.
“Oltre all’ennesimo salvataggio da un tentato suicidio effettuato dalla polizia penitenziaria, questa notte c’è stata una brutale aggressione in danno di un detenuto che a sua volta ha ferito tre agenti. Ieri notte – informa Sarno – il detenuto marocchino oggetto, martedì scorso, dell’aggressione da parte di otto detenuti italiani ha tentato in cella di impiccarsi con le lenzuola. Il tempestivo intervento degli agenti ha scongiurato che il tentativo andasse in porto. Questa notte, invece, un detenuto maghrebino M.M. è stato aggredito in cella dai suoi compagni di detenzione. Dopo l’intervento della sorveglianza, lo stesso stato portato in infermeria dove, dopo essersi barricato in bagno e divelto le suppellettili, brandendo dei pezzi di vetro ha ferito tre agenti penitenziari. I tre agenti sono stati trasportati al pronto soccorso e dopo le cure del caso sono stati dimessi con prognosi di dieci giorni”.
La UIL PA Penitenziari ha più volte denunciato come le attuali condizioni detentive rappresentino l’humus più adatto per alimentare le violenze intramurari.
“Dall’inizio dell’anno, sul territorio nazionale, la polizia penitenziaria contra circa 250 feriti, per aggressioni subite da parte di detenuti. E’ un fenomeno dilagante di cui non si parla mai. Bene farebbero al DAP ad applicarsi sul tema. Riteniamo – aggiunge il Segretario Generale – che sia necessario prevedere nei confronti dei violenti misure sanzionatorie adeguate e certe. Non sempre, infatti, vengono comminate sanzioni disciplinari. E’ pur vero, (ma questo non può essere una esimente) come succede a Marassi, che se la quasi totalità dei detenuti è costretta all’ozio per 22 ore su 24 si creano le condizioni per alimentare pulsioni e tensioni. Il sovraffollamento, in strutture degradate e degradanti, completa il quadro dell’ inciviltà, della disumanità e dell’ illegalità . Questo spiega anche in parte il fenomeno dei suicidi (40 dall’inizio del 2011) e dei tentati suicidi (circa 620 dal 1 gennaio 2011). Nonostante tutto ciò la politica continua ad ignorare il pressante appello del Presidente Napolitano”.
La UIL PA Penitenziari non manca di denunciare in quali infamanti condizioni di lavoro siano costretti a lavorare i baschi blu della polizia penitenziaria
“Mentre nelle celle ci si suicida o si tenta di farlo, semmai per ammazzare il tempo inutile, le nostre condizioni di lavoro rappresentano un dramma nel dramma. Auspichiamo che il ministro Palma quanto prima decida per una audizione delle OO.SS. Anche a lui, come i suoi predecessori, spiegheremo che le 8mila unità di polizia penitenziaria che rappresentano l’attuale disavanzo organico del Corpo sono un lusso che non ci si può permettere. Spiegheremo anche a Palma che non è possibile garantire ordine, sicurezza e trattamento nelle sezioni se per la sorveglianza a centinaia di detenuti viene impiegata una sola unità. Proveremo a fargli comprendere che non si può rischiare la vita , oltreché anticipare fondi personali, per garantire traduzioni su mezzi obsoleti e pericolosi. Tenteremo – conclude Sarno – di far comprendere, come accade anche a Marassi, quali sono gli effetti del mancato godimento delle ferie e dei riposi. Illustreremo come si raddoppino per i poliziotti penitenziari turni e carichi di lavoro senza che vengano nemmeno corrisposte le competenze per straordinari e missioni. Insomma gli delineeremo la dura realtà del poliziotto penitenziario moderno: lavoratori a cui si negano i diritti, ma a cui si chiede (gratis) sempre di più”.

fonte:http://www.genova24.it/ 
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