martedì 16 agosto 2011

Polemica sulle visite di Palma a Rebibbia e Regina Coeli


Francesco Nitto Palma (foto Mauro Scrobogna - Lapresse)ROMA - Doppia visita nelle carceri romane a ferragosto per il ministro della Gustizia Francesco Nitto Palma. Il ministro ha visitato a sorpresa e in forma «privata» Rebibbia, dove è stato sia nel braccio maschile che in quello femminile. Una scelta apprezzata da alcune detenute, che hanno voluto sottolineare il loro consenso con un applauso. Poi il ministro ha visitato anche come previsto il carcere di Regina Coeli accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.


«Siamo soddisfatti che il Ministro della Giustizia Nitto Francesco Palma si sia presentato, a sorpresa, questa mattina al polo penitenziario di Roma-Rebibbia, assieme al capo dell'Amministrazione penitenziaria Franco Ionta ed abbia visitato tutti e quattro gli istituti penitenziari della struttura», ha detto Leo Beneduci segretario generale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria). «Come sindacato e come operatori di polizia penitenziario - prosegue il sindacalista - avevamo già lamentato i costi in termini di personale e di mezzi delle passarelle ferragostane preannunciate nelle carceri, mentre il fatto che il Ministro Palma, a pochi giorni dalla nomina, si sia gi… sottratto a tale prassi per rendersi conto "de visu" della povertà delle attuali risorse penitenziarie e delle misere condizioni degli operatori e dell'utenza nelle carceri, ci rende maggiormente fiduciosi nel futuro».

Il Sappe, il principale sindacato della polizia penitenziaria ha giudicato «decisamente inopportuna», il giorno di ferragosto, la visita del Ministro della Giustizia al carcere romano di Regina Coeli, segnalando che per l'evento sono state disposte «pulizie straordinarie», con l'ornamento di «piante e tappeti», ed «è stato richiamato in servizio il personale di polizia penitenziaria, sopprimendo giorni di ferie e riposi settimanali. Il tutto, con dispendio di svariate ore di lavoro straorinario, che chissà quando saranno retribuite a causa degli scarsi fondi». Nel far notare che tutto questo avviene mentre ci si «lamenta dello sperpero di risorse della Pubblica Amministrazione», il sindacato definisce «inconsistente» qualsiasi giustificazione: «sarebbe stato responsabile visitare la struttura penitenziaria senza alcun preavviso, in modo tale da prendere coscienza della criticità ed emergenza delle carceri, dove si ha un rapporto 1/200 agenti/detenuti e le garanzie poste dalla Costituzione sono calpestate».

La cosiddetta legge "svuotacarceri", che consente la detenzione domiciliare a chi ha una pena residua non superiore ad un anno, ha "dato esiti positivi": ha fatto uscire dai penitenziari 3001 persone, e "nessuno di loro è evaso", ha poi evidenziato il ministro della Giustizia, per il quale proprio per questo bisogna "riflettere se sia il caso di ampliare il periodo di un anno", oggi previsto dalla legge, a un arco di tempo maggiore, sempre assicurando la tutela della "sicurezza dei cittadini".

«Mi chiedo, visto che il codice definisce la custodia cautelare un'extrema ratio, ferma restando l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, se non sia il caso di rendere più cogente la strada degli arresti domiciliari per i reati di minore gravità», ha osservato ancora Palma, parlando degli interventi possibili per ridurre il sovraffollamento penitenziario. Si tratta di una questione «estremamente delicata, che necessita di un'interlocuzione con i magistrati».

Palma e Letta, durante una conferenza stampa a Regina Coeli, hanno poi ringaziato il capo dello Stato e Marco Pannella, ma anche tutto il personale della polizia penitenziaria. E Letta da parte sua, dando ragione al ministro sull'esigenza di un intervento «sistemico per affrontare alla radice il problema delle carceri», ha assicurato la «solidarietà convinta con cui il governo sosterrà il suo impegno».

«Ringraziamo il capo dello Stato per aver segnalato all'opinione pubblica, ma anche al governo e alla sua maggioranza e al Parlamento, la serietà del problema delle carceri e la prepotente urgenza con cui si deve intervenire», ha detto Letta, che ha rivolto il suo «grazie» anche a Pannella («caro Marco, una volta di più sei stato utile al Paese»).

Parole simili a quelle pronunciate poco prima da Palma, che ha detto di sentirsi «confortato dall'attenzione» con cui il capo dello Stato segue la questione carceri. Ringraziamenti anche alla polizia penitenziaria, «che svolge un lavoro difficile in condizioni impossibili», hanno riconosciuto i due esponenti del governo, visto anche la grave carenza di organico (mancano 6.000 agenti).

fonte:http://www.ilmessaggero.it



Sappe: Inopportuna la visita del ministro Palma

Per ripulire Regina Coeli seppressi ferie e riposi

E' decisamente inopportuna, il giorno di ferragosto, la visita programmata del Ministro della Giustizia Palma presso il carcere romano di Regina Coeli. A dichiararlo sono Donato Capece e Giovanni Passaro, rispettivamente Segretario Generale e Segretario Provinciale di Roma del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe (il più rappresentativo della Categoria con oltre 12mila iscritti), che segnalano come a causa della visita del Ministro è stato richiamato in servizio il personale di polizia penitenziaria, sopprimendo giorni di ferie e riposi settimanali.

"E' prassi consolidata la visita di autorità durante i giorni festivi, che comportano notevole dispendio di risorse economiche e di poliziotti penitenziari. Infatti, per la conferenza stampa dell'onorevole Ministro il carcere "perenne cantiere vivente" ha subito pulizie straordinarie, è stato ornato con piante e tappeti. Il tutto, con dispendio di svariate ore di lavoro straorinario, che chissà quando saranno retribuite a causa degli scarsi fondi. E poi, ci si lamenta dello sperpero di risorse della Pubblica Amministrazione" afferma una nota.

Prosegue la nota: "sarebbe stato responsabile visitare la struttura penitenziaria senza alcun preavviso, in modo tale da prendere coscienza della criticità ed emergenza delle carceri, dove si ha un rapporto 1/200 agenti/detenuti e le garanzie poste dalla Costituzione sono calpestate. Per queste ragioni la Segreteria Generale e quella Provinciale di Roma del Sappe sollecitano le più alte Autorità dello Stato ad un immediato intervento in materia penitenziaria. A titolo di esempio, per deflazionare la presenza dei detenuti nelle carceri e orientare la pena sul principio della rieducazione, si potrebbe ricorrere all'obbligo del lavoro di pubblica utilità, attualmente facoltativo per le sanzioni di competenza del Giudice di Pace, sotto il controllo del Corpo di polizia penitenziaria".

"Perché anche la gente sappia" concludono Capece e Passaro "in quali precarie condizioni di lavoro quotidianamente si confrontano le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, per altro sotto organico in una struttura fatiscente".



fonte: TM news

Nessun commento:

Posta un commento