sabato 27 agosto 2011

Carceri italiane contrarie all’articolo 27 della Costituzione


Carceri italiane contrarie all’articolo 27 della Costituzione

Reggio Calabria - Una interrogazione parlamentare dei “Radicali” ha messo in luce una questione di carattere nazionale già nota e di estrema gravità: le carceri italiane rischiano il collasso. Al 31 luglio 2011, infatti, secondo i dati dell’associazione “Detenuto Ignoto”, il numero dei reclusi era di 66.942 unità, sparsi per i 207 istituti penitenziari italiani, mentre la capienza massima prevista è di 45.681 unità. Conti alla mano, ben21.261 detenuti risultano in esubero. Una situazione, dunque, di effettivo sovraffollamento che sta interrogando il mondo della politica dopo il monito lanciato dal Capo della Stato Giorgio Napolitano.
Il tema del sovraffollamento si lega, poi, con la questione delle “carceri fantasma”. In Italia sono ben 40 le strutture penitenziarie costruite e lasciate incompiute. Ed un caso concreto di malfunzionamento è proprio il carcere di Arghillà (nella foto), mai operativo e caratterizzato da una serie infinita di problemi.
A confermare l’emergenza sovraffollamento, sono giunti in supporto i numeri del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, enunciati dal segretario generale Donato Capece. Nello specifico, i dati si riferiscono alle 12 carceri calabresi. Sui 1.875 posti disponibili, i penitenziari della nostra Regione ospitano 3.045 detenuti, con un esubero di ben 1.170 unità. Ma non finisce qui. I dati del sindacato Sappe mettono in luce diverse situazioni critiche: nell’ultimo anno 49 detenuti hanno tentato il suicidio, 143 hanno compiuto atti di autolesionismo, 50hanno posto in essere ferimenti, sono morti suicidi e per cause naturali.
Dati che illustrano una incidenza tra il sovraffollamento e gli episodi di una certa drammaticità che avvengono nelle mura delle carceri.
“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità” recita l’articolo 27 della Costituzione Italiana. Ed a questo punto, è bene che il mondo politico accolga l’appello del Presidente Napolitano per una seria riflessione e per mettere in atto interventi risolutivi.
Sergio Notaro
fonte:http://www.reggiotv.it/index.php

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